MARMELLATA CON MOSTARDA
frutta mista, tutta, tranne kiwi, banane e ananas;
succo d’uva;
noci sgusciate;
mandorle pelate;
nocciole tostate;
zucchero.
Sbucciate la frutta, eliminate semi, torsoli e altro, tagliatela a pezzi e pesatela.
Ponete la frutta in una pentola molto grande.
Per ogni chilo di frutta preparate 650 grammi di zucchero e unitelo alla frutta.
Per ogni chilo di frutta preparate un litro di succo d’uva e unitelo alla frutta e allo zucchero.
Per ogni chilo di frutta preparate, in proporzioni fisse o variabili, complessivamente, 100 grammi di noci, mandorle e nocciole e aggiungeteli agli altri ingredienti.
Mettete la pentola su un fuoco molto dolce e portate a bollore mescolando accuratamente.
Accendete il forno a 150 gradi e mettetevi a scaldare i barattoli che userete per conservare la mostarda, ma senza i coperchi.
Questo serve a sterilizzare i barattoli, per i coperchi invece passerete della grappa o, ancora meglio, dell'alcool puro, sui bordi un attimo prima di chiudere i barattoli.
Continuate a cuocere la mostarda finchè non si sia ridotta della metà .
Se preferite una mostarda più liquida spegnete il forno, levate i barattoli, riempiteli con la mostarda, chiudete bene con i tappi sterilizzati, e rimetteteli nel forno caldo.
Se preferite una mostarda più densa, tipo marmellata, continuate la cottura fino a quando ha raggiunto la consistenza giusta (verificatela versandone un cucchiaino caldo su un piattino, inclinatelo, e se la marmellata scivola via molto lentamente e raffreddandosi si solidifica, è pronta) spegnete il forno, levate i barattoli, riempiteli con la marmellata, chiudete bene con i tappi sterilizzati, e rimetteteli nel forno caldo.
Non aprite il forno per almeno 12 ore o finchè non sia completamente freddo.
Ponete a riposare in ripostiglio per almeno un mese.
SUGGERIMENTO
Fate attenzione che i barattoli siano andati sottovuoto. Verificatelo schiacciando il coperchio: se fa clic clac il barattolo non è andato sottovuoto, quindi mangiatela velocemente.
Non si possono dare i tempi di preparazione, ma solo indicazioni in base all’evaporazione del liquido e alla consistenza desiderata.
Il tipo di frutta e le sue proporzioni variando di volta in volta fanno variare anche i tempi di cottura.
Si usa preparare questa mostarda quando si vendemmia: nelle cascine era uso prepararla con l’ultima frutta estiva, pesche, fragole e frutti di bosco e le prime autunnali: mele e pere, aggiungendo le noci, le nocciole e le mandorle ormai secche. Il succo d’uva veniva preso appena spremuto prima di versarlo nei tini e variava in base al vino che si voleva ottenere: dolcetto, barbera, grignolino ecc ecc.
Potete preparare facilmente il succo d’uva anche in casa usando il passaverdura, la centrifuga o anche lo schiaccia patate, anche se in questo caso ne sprecherete parecchio.
Qualcuno usa anche il vino, ma io non sono d’accordo, altera il sapore finale.
Questa mostarda può accompagnare i formaggi e, nella versione piccante, anche la carne bollita.
La versione piccante si ottiene pestando e riducendo a polvere in un mortaio, 3 grammi di semi di senape per ogni cento grammi di mostarda cotta e aggiungendoli alla mostarda prima di servirla.
Buon Appetito!